Comunicazione e didattica archeologica in scavi aperti e non ultimati: spunti di riflessione dalla Casa delle bestie ferite (Aquileia)

Autori

  • LUCA SCALCO DIPARTIMENTO DEI BENI CULTURALI, UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA
  • MONICA SALVADORI DIPARTIMENTO DEI BENI CULTURALI, UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA

DOI:

https://doi.org/10.21071/aac.v30i.12449

Parole chiave:

archeologia pubblica, Aquileia, didattica, divulgazione, scavo aperto, contesto, metodo.

Abstract

A partire dal 2007, l’Università degli Studi di Padova svolge campagne di scavo, presso il sito della Casa delle Bestie ferite. Alle attività di ricerca e di didattica, dal 2014 si sono affiancate iniziative di comunicazione dei risultati dello scavo, indirizzate alla comunità locale e ad altri interessati e finalizzate a far conoscere il sito e la realtà archeologica della campagna aquileiese. Per avvicinare il pubblico allo scavo “aperto”, la strategia di comunicazione adottata muove dalle evidenze materiali per approfondire questioni di metodo archeologico, di operatività sul campo e di contestualizzazione storica, archeologica e topografica, attraverso un racconto il più possibile semplice, sintetico e interiorizzabile.

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Pubblicato

2019-12-15

Come citare

SCALCO, L., & SALVADORI, M. (2019). Comunicazione e didattica archeologica in scavi aperti e non ultimati: spunti di riflessione dalla Casa delle bestie ferite (Aquileia). Anales De Arquelogía Cordobesa, 30, 421–442. https://doi.org/10.21071/aac.v30i.12449

Fascicolo

Sezione

Artículos