Faragola e l’eredità delle ville in Italia meridionale tra Tardoantico e Altomedioevo

Autori

  • Maria TURCHIANO Dipartimento di Studi Umanistici. Università di Foggia
  • Giuliano VOLPE Dipartimento di Studi Umanistici. Università di Foggia

DOI:

https://doi.org/10.21071/aac.v0i27.6291

Parole chiave:

Villa, Fine delle ville, attività artigianali, reimpiego, riciclaggio, organizzazione dei cantieri, specializzazione, committenza.

Abstract

Le ricerche condotte in Italia meridionale hanno consentito di acquisire dati di grande interesse sulla ‘fine delle ville’ e sulle nuove forme del popolamento rurale altomedievale. L’abbandono delle residenze tardoantiche spesso si accompagnò alla spoliazione radicale di alcuni ambienti, con una sistematica pratica di recupero e riciclo di rivestimenti, materiali da copertura, arredi e tubature. Fornaci, vasche per la decantazione dell’argilla, forni per la rifusione dei metalli e calcare furono impiantate. Tali episodi non devono essere ricondotti a forme di occupazioni marginali o degradate. In alcuni casi si svilupparono nuovi nuclei abitativi caratterizzati da un discreto livello di cultura materiale e da una vocazione artigianale, agricola e pastorale. Si evidenzia il ruolo dei nuovi poteri laici ed ecclesiastici e delle autorità pubbliche.

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Pubblicato

2016-12-01

Come citare

TURCHIANO, M., & VOLPE, G. (2016). Faragola e l’eredità delle ville in Italia meridionale tra Tardoantico e Altomedioevo. Anales De Arquelogía Cordobesa, (27), 97–124. https://doi.org/10.21071/aac.v0i27.6291

Fascicolo

Sezione

ARTÍCULOS